

Agricoltura circolare, lanciato il Progetto Baril8: In occasione del Festival del Giornalismo Alimentare, che ha avuto luogo dal 23 al 25 febbraio 2017 a Torino, Lo Scatol8 srl, start up dell’Università di Torino, ha presentato il Progetto Baril8, tecnologia innovativa che punta ad applicare un modello di Agricoltura circolare, per produzioni di qualità tracciate e sostenibili, volte a ridurre gli sprechi e al riuso di tutto il materiale di scarto.
Allo sviluppo del progetto collaborano le aziende agricole Cantina Cooperativa Terre dei Santi e Ca’ Mariuccia di Albugnano, che il 23 febbraio hanno ospitato una delegazione del Festival per descriverne le caratteristiche, e Malino Felice di Buttigliera d’Asti, Fratelli Savio di Castelnuovo Don Bosco, Distilleria Beccaris di Costigliole d’Asti.
Il professor Riccardo Beltramo, del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, ne ha illustrato il meccanismo e apprendiamo che il suo compito primario è monitorare e tracciare tutto il ciclo produttivo, dal vigneto, alla cantina e alla distilleria, rilevandone i parametri ambientali e gestionali, consentendo una valorizzazione ottimale dei residui della vinificazione e una pianificazione di tutti gli obiettivi dell’impresa vinicola.
Come interviene il Baril8 nel vigneto?
Un sensore a fluorescenza Multiplex permette di valutare in modo non distruttivo gli antocianosidi e i flavonoidi direttamente sul grappolo, definendo il grado di maturazione dell’uva e la qualità del vigneto.
Questa tecnologia ha l’ambizioso compito di misurare con esattezza anche le proprietà di uno scarto, sia esso la foglia di vite o la buccia dell’uva, o il seme, stabilendo quanto sono adeguate a produrre un nuovo alimento, o siano da destinare al compostaggio in agricoltura.
La Professoressa Annalisa Romani ha parlato dei modi con cui le foglie, la vinaccia e i vinaccioli possono essere impiegati nel settore alimentare sotto forma di succhi d’uva, confetture, integratori ed olii, oppure nel campo della cosmesi, come principi attivi in prodotti antiossidanti e antiage, o come prodotti fitoterapici.
Gli scarti diventano inoltre materie utili per la realizzazione di arredi anallergici e di polveri dalle proprietà tintorie.
La giornata si è conclusa con un delizioso pranzo offerto da Ca’ Mariuccia, azienda che promuove un’agricoltura etica e che a tavola sa coniugare genuinità delle materie prime e gusto nella presentazione. Ma di questo parleremo prossimamente perché merita un discorso a parte.
NB: Come portatori di interesse, collaborano al progetto Baril8 anche l’Associazione Gente e Paesi ONLUS e l’Associazione Produttori Bottega del Grignolino D’Asti di Portacomaro.