Frappe romane

Frappe romane

Frappe di carnevale
Le Frappe romane di carnevale rappresentano uno dei sacri riti annuali a cui nessun romano può mancare. Non appena l’Epifania chiude le festività natalizie, fanno capolino in ogni pasticceria che si rispetti e si possono gustare anche al bar, con un buon caffè. La tradizione di questo dolce è antica e di origine contadina, legata al ciclo dei lavori invernali e l’inizio di una nuova fase. Le frappe romane venivano infatti fritte in abbondante strutto, ricavato proprio in questo periodo dell’anno con la macellazione dei suini.

La particolarità, rispetto alla versione conosciuta in altre regioni italiane con il nome di Chiacchiere, Cenci, Sfrappole, Lattughe, è che le frappe romane non devono essere croccanti, né morbide, ma friabili. Per ottenere questo risultato, è importante che l’impasto sia morbidissimo, al limite della gestibilità, che riposi per almeno 2 ore in frigorifero e che venga steso sottilissimo. In due diversi tempi si può ottenere una sfoglia sottile come un velo.

“Le vere frappe quando toccano l’olio bollente non diventano delle tavolette dure, ma s’accartocciano tutte”. Cosi mi disse la signora Giovanna, una mia vicina di casa e  ottima conoscitrice della cucina romana casereccia, che circa 15 anni fa mi ha insegnato a farle.
Frappe romane
Prova altre ricette di Dolci di Carnevale

Frappe romane

Ingredienti per circa 50 pezzi

200 g di farina 00
50 g di burro freddo
30 g di zucchero a velo
2 uova medie
Scorza grattugiata di 1 limone
1 cucchiaio di liquore anice (o vino bianco secco)
1 pizzico di sale
Un pizzico di lievito per dolci (meno di mezzo cucchiaino)
Per friggere: olio di semi di girasole
Per guarnire: zucchero a velo

Setacciate la farina con il lievito dentro una ciotola, unite il sale e lo zucchero, la scorza di limone e il burro a pezzetti, lavorate gli ingredienti, finché otterrete uno sfarinato. Aggiungete ora le uova e dopo un po’ il liquore, lavorate l’impasto aiutandovi con una forchetta, se pensate di non poterlo gestire con le mani. La morbidezza dell’impasto è importante per il risultato finale, altrimenti le sfoglie saranno troppo dure e asciutte.
Impasto
Trasferite l’impasto in una ciotola più piccola e pulita, coprite con pellicola e lasciate in frigo un paio d’ore. Se per problemi di tempo doveste decidere di lasciarlo di più, il risultato sarà ancora migliore.
Trascorso il tempo necessario, l’impasto sarà diventato duro e molto più gestibile, trasferitelo sulla spianatoia infarinata, spolverizzatelo con altra farina e iniziate a stenderlo con il mattarello. Ogni tanto rivoltate la sfoglia e controllate se serve altra farina. Dovrete ottenere uno spessore sottilissimo di 2 mm al massimo. Con un pennello eliminate eventuale farina in eccesso, tagliate delle strisce di cm 3 x 10 con la rotella dentellata, coprite con un canovaccio e fate riposare per 15 minuti.
Nel frattempo scaldate olio abbondante in un tegame largo.
formatura sfrappole
Prendete ciascuna striscia di pasta e sempre sulla spianatoia stiratela ancora un po’ con il mattarello, quindi tuffatela nell’olio bollente, cosi com’è, oppure arrotolandola al centro, come un nastro, in ogni caso non vi preoccupate se si accartoccerà e non resterà stesa, è la caratteristica delle frappe romane. Fatele cuocere pochi secondi, scolatele e posatele su carta da cucina. Servite le Frappe romane appena di freddano, spolverizzate con zucchero a velo.
frappe

Seguitemi anche su Facebook

2 commenti

  1. Ciao vorrei provare a fare le frappe, se invece che con il mattarello le tiro con la sfogliatrice, comprometto qualcosa? Grazie

    • Ciao Fabiana 🙂 Va benissimo anche con la sfogliatrice. Lascia l’impasto in frigo il tempo sufficiente perchè diventi duro e infarina bene prima di passare i pezzi di pasta nella sfogliatrice, altrimenti si attaccano al rullo. Fammi sapere come è andata 🙂

I commenti sono chiusi.