
Lurisia e Affini, la mixology e il progetto We Want Your Mix. Storica azienda produttrice di acque minerali e bibite, come il celebre chinotto, Lurisia riparte dalla mixology con il progetto We Want Your Mix. In questa singolare sfida, al fianco di Alberto Roccatti, Amministratore Delegato e convinto innovatore del brand, ci sarà la torinese Affini, con il coordinamento di Davide Pinto. Ad essere coinvolti attivamente, un gruppo di giovani e talentuosi barman e barladies italiani, nonché diversi giornalisti del settore e blogger, ognuno con il proprio bagaglio di esperienza: creatori, assaggiatori, divulgatori.
Lo spirito di base che ha dato vita a questa ambiziosa e collettiva sperimentazione, scaturisce dal desiderio di creare qualcosa che incontri i gusti della gente, che sia di tendenza nell’ambito dei cocktails e, nel contempo, in grado di valorizzare le specificità del territorio, secondo il principio di qualità che da sempre contraddistingue il marchio. E con tale obiettivo, Lurisia e Affini hanno creato un laboratorio in cui le competenze e la creatività dei mixologist, si sono aperti al confronto con i comunicatori, nella ricerca di un prodotto adeguato e innovativo per la miscelazione futura.
We Want Your Mix, il Laboratorio
Nella suggestiva cornice delle Terme di Lurisia, nate da fonti di acque salubri, pure e incontaminate, immersi in un’atmosfera rilassante e rigenerante, i partecipanti hanno posto le prime tessere del progetto attraverso 3 fasi del laboratorio, coerentemente guidati da dei capigruppo. La conoscenza del prodotto Lurisia, la ricerca di una variante dello stesso livello, la creazione di qualcosa di diverso, questi gli step della prima fase del programma, appena conclusasi. Avrà seguito l’analisi e lo sviluppo di queste idee da parte dell’azienda, con prove di gradimento ripetute e approfondite, in cui avranno un ruolo importante i professionisti della mixology, e la conseguente valutazione dei primi risultati.
La presentazione vera e propria dei nuovi prodotti Lurisia, che nasceranno dal percorso di studi We Want Your Mix, e che affiancheranno le storiche bibite, avverrà dopo il superamento di tutti gli step previsti, con il fine ultimo di arricchire l’offerta e rinnovare il marchio a partire dall’assortimento e non, banalmente, dal packaging.
Il brand piemontese Lurisia, profondamente legato al territorio e da sempre rispettoso dell’ambiente, con il supporto di Affini si mette in gioco in questo stimolante proposito. Nei prossimi mesi conosceremo i risultati.
Lurisia, un po’ di storia
L’azienda Lurisia prende il nome dall’omonima località del cuneese, che a sua volta deriva da losa, lastra ricavata dalle rocce, con cui si realizzavano i tetti delle abitazioni, nelle Alpi piemontesi come in Val d’Aosta e Francia. Le origini e la fondazione si devono alla lungimiranza di due imprenditori, David Garbarino e Piero Sciaccaluga, e di un medico, Pietro Cignolini, i quali edificarono lo stabilimento nel 1940, a seguito dell’analisi e conoscenza delle virtù delle acque che qui sgorgano e assimilano il radio presente nelle rocce.
Nel corso della nostra visita alle grotte e alla fonte, abbiamo appreso che i primi ad osservarne le proprietà curative e cicatrizzanti, sono stati i minatori che scavavano le lastre e, spesso, si ferivano le mani, e i carrettieri del luogo, che procuravano sollievo agli zoccoli degli animali, sempre grazie al contatto con l’acqua che sgorgava dalle rocce.
Persino Marie Curie, chimica e fisica, nonché premio Nobel, incuriosita, realizzò degli studi sul campo. Affermatasi come importante centro di cura e benessere, considerate le proprietà delle due fonti, Garbarino e Santa Barbara, successivamente si è pensato all’imbottigliamento e Lurisia è diventata anche produttore di acque minerali e bibite. Tra i suoi prodotti: Bolle, Stille, Chinotto, Gazzosa, Aranciata, Tonica, Birra normale, Birra speciale.
Affini e il Vermouth Anselmo
Affini è prima di tutto un cocktail bar che propone una formula aperitivo basata sulla selezione di materie prime di qualità e, nei limiti del possibile, locali. Negli ultimi anni è anche fulcro di una sorta di officina, grazie al proprietario Davide Pinto, imprenditore impegnato nella valorizzazione della cultura enogastronomica torinese, profondo conoscitore della mixology di tendenza e di San Salvario, cuore pulsante della vita notturna della città. Al centro del suo interesse c’è anche la rivalutazione del Vermouth, che negli ultimi anni è tornato alla ribalta nella miscelazione, apportando innovazione nella tradizione.
Davide Pinto ha concentrato le proprie energie nella valorizzazione del marchio Anselmo, in collaborazione con un gruppo di amici ed estimatori, tramite i quali ha dato inizio a sperimentazioni di nuove formule. Avvalendosi delle conoscenze di maestri come Guido Castagna, dando vita ad eventi che hanno portato il Vermouth nel cuore delle più importanti manifestazioni enogastronomiche del territorio e, di recente, sbarcando negli Usa.