
Oggi parliamo di Marmellata di arance. La prima metà di marzo è il periodo migliore per farla in casa, perchè questi frutti danno il massimo. In termini di sapore, succosità, profumo della scorza, è il momento più adatto per acquistarle e utilizzarle per le conserve.
Negli anni scorsi l’ho preparata unendo più agrumi, o aromi naturali come vaniglia, cannella, cardamomo. Quest’anno l’ho preparata davvero di corsa e non ho avuto il tempo di farmi venire qualche idea originale. Ma devo dire che in versione classica non è affatto male, anche merito delle ottime arance naturali che ho acquistato.
Una precisazione, visto che spesso mi viene chiesto il motivo per cui in alcune ricette utilizzo il termine marmellata e in altre confettura. Si tratta solo di una direttiva europea che impone di attribuire il primo termine alle conserve a base di agrumi, e il secondo a quelle fatte con altre varietà di frutta.
Poi ci sarebbero le confetture cosiddette extra e le composte. Un’ulteriore specifica che riguarda le proporzioni tra la frutta e lo zucchero, che in questo contesto non ci interessa molto.
Ciò che invece ritengo molto importante, è la percentuale di base di zucchero da utilizzare nelle nostre preparazioni domestiche. Alcune persone, purtroppo, pensano che lo zucchero serva a dolcificare la marmellata. In realtà la sua funzione è nata con ben altri scopi, ovvero quello della conservazione in sicurezza.
Infatti lo zucchero, così come d’altra parte il limone, serve a modificare il ph del composto, creando un equilibrio tale che impedisca la formazione di muffe e altri agenti patogeni.
Quindi, in assenza di conservanti è sconsigliato utilizzare percentuali troppo basse di zucchero, sotto il 60%, per intenderci. Meglio rimanere su una percentuale pari al 70%, il rapporto ottimale per fare una buona conserva.
Se si ha bisogno di prodotti dietetici, ipocalorici, valutiamo bene se è il caso di rischiare preparandoli in casa.
Marmellata di arance
Ingredienti per 6 vasetti da 200 g
2 kg di arance tarocco non trattate
1200 g di zucchero semolato
Succo di 1 limone
Sanificazione dei vasetti
La prima cosa da fare è lavare con acqua e sapone i vasetti e le capsule, poi procedere alla sanificazione. Usate il metodo che conoscete e ritenete più appropriato, perchè ne esistono diversi.
Io li faccio bollire sul fornello dentro un tegame molto largo e basso, con il fondo spesso
Al suo interno poso della carta da cucina senza decorazioni, o uno strofinaccio pulito e senza residui di detersivo.
Quindi inserisco i vasetti e li ricoprodi acqua fredda, mettoe sul fornello e attendo che arrivi a bollore. Da quel momento calcolo 15 minuti, poi spengo.
Lascio intiepidire, tolgo i vasetti e le capsule, faccio sgocciolare ed asciugare bene su un canovaccio asciutto e pulito.
Preparazione della marmellata
Lavate le arance con acqua fredda corrente e asciugatele con un canovaccio. Pelatene la metà e riducetele a fettine, affettate anche le altre senza eliminare la buccia e trasferite tutto dentro una pentola capiente.
Se preferite una marmellata senza pezzi, tritate tutto con il passaverdure, escluso le bucce, che toglierete prima di tagliare la frutta e metterete a striscioline.
Unite il succo di limone, lo zucchero e mescolate, coprite e fate macerare per qualche ora (meglio se un’intera notte).
Trascorso questo tempo, posate la pentola sul fornello a fiamma media e portate a bollore. Quindi abbassate la fiamma e fate cuocere la frutta per circa 2 ore, finché sarà disfatta e inizierà a gelificare. Mescolate spesso per evitare che si attacchi.
Fate la prova mettendo un po’ di composto in un piattino e attendete che si freddi. Poi inclinate il piattino, se la marmellata sta ferma, o scivola con molta lentezza, è pronta.
Versatela ancora bollente nei vasetti, riempendoli fino a ½ cm dall’orlo, chiudete subito con i coperchi, capovolgete i vasetti e teneteli cosi finché non sarà completamente fredda.
Coprite i tappi con ritagli di stoffa, o carta velina, fermate con un elastico, o un nastrino e riponete i barattoli in luogo fresco e buio.
La marmellata di arance si mantiene per 12 mesi, se correttamente conservata.
Le bucce inutilizzate potete farle seccare all’aria e poi tritarle e metterle dentro vasetti di vetro ben chiusi, avrete così un aroma naturale da mettere nei dolci: il plumcake, la frolla, la crema, etc.
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