
Dopo il pane con semi di girasole, semi misti e semi di sesamo, ecco il Pane ai semi di papavero. L’ho preparato con farina di grano tenero perché mi piaceva l’idea del contrasto tra il bianco della mollica e il nero dei semini. Il gusto è stata una grande sorpresa, non immaginavo potesse essere cosi originale. E questo sapore deciso viene accentuato ancora di più con la tostatura, adoro questo pane tostato e condito con un filo d’olio extravergine, semplicemente. E attendo con ansia la stagione dei pomodori, per poterci fare delle belle bruschette.
Il procedimento non è difficile, è importante mettere i semi a bagno, per evitare che prendano i liquidi dell’impasto durnte la lievitazione e la cottura, rendendo il pane troppo asciutto. Troverete anche le note per farlo con lievito di birra, se non lavorate con pasta madre.
Informazioni sui semi di papavero: considerati spesso, e a torto, solo un elemento decorativo nell’arte della panificazione e in cucina, sono in realtà ricchi di sostanze utili al nostro organismo, come l’acido oleico che abbassa i livelli di colesterolo cattivo, vitamine del gruppo B, sali minerali (Fonte greenMe.it).
Pane ai semi di papavero
Ingredienti per una pagnottina
300 g di farina di grano tenero tipo 0
200 g di acqua
75 g di lievito madre rinfrescato (oppure 10 g di lievito di birra, leggere il procedimento a fine articolo)
35 g di semi di papavero
1 cucchiaino di malto in sciroppo
6 g di sale (1 cucchiaino circa)
Mettete i semi di papavero in un pentolino e ricopriteli d’acqua fredda, portate a bollore e spegnete la fiamma, lasciateli a bagno per 30 minuti, quindi scolateli e posateli su carta da cucina, in modo che si asciughino.
Setacciate la farina dentro la ciotola della planetaria (o altra ciotola, se impastate a mano), aggiungete il lievito madre, il malto e l’acqua, impastate per circa 15 minuti. Aggiungete i semi e lavorate finchè saranno incorporati in modo uniforme. L’impasto è molto idratato e stenterà ad incordare, ma con un po’ di pazienza ci riuscirete, se decidete di impastare senza planetaria, aiutatevi con un cucchiaio. Ora controllate che sia elastico e non si spezzi, fate una prova tirandone un lembo verso l’alto, con l’aiuto di un cucchiaio.
A questo punto unite il sale e fate andare la planetaria (o le manine) per altri 5 minuti. Coprite la ciotola con pellicola e fate riposare per 30 minuti.
Passato questo tempo, l’impasto sarà più rilassato e gestibile, trasferitelo sulla spianatoia infarinata, spolverizzatelo di farina e stendetelo con le mani, formando un quadrato. Con l’aiuto di un tarocco, o una spatola, formate le pieghe a 3 e capovolgete l’impasto, secondo lo schema nelle foto seguenti. Copritelo con una ciotola capovolta e fate riposare per 30 minuti.
Ripetete questo procedimento altre 2 volte, la seconda volta la pausa dovrà essere di 60 minuti, la terza volta di 90 minuti.
Dopo il terzo giro di pieghe e il relativo riposo di 90 minuti, pirlate l’impasto, posatelo dentro un cestino foderato da un canovaccio infarinato, coprite con i lembi del canovaccio, quindi con un sacchetto di plastica, per evitare che la superficie si asciughi e fate lievitare fino al raddoppio dell’’impasto. Ho dimenticato di fotografare il raddoppio, per far capire la differenza, rispetto a quando l’ho posato nel cestino, ma tenete presente che era arrivato all’orlo. Per quanto riguarda i tempi, questi variano molto a seconda della temperatura che c’è in casa, se avete una temperatura che si aggira sui 19/22 gradi, meglio metterlo dentro il forno spento con lucetta accesa, cosi non impiegherà troppo e dovrebbero bastare 5/6 ore.
Raggiunto il raddoppio necessario, trasferiTe il pane su un foglio di carta forno cosparso di semola. Non vi spaventate se si abbasserà un po, non appena infornerete, il pane si riprenderà, come potete vedere dalle immagini. Praticate dei tagli con una lametta, o un coltello a lama liscia, affilata e inumidita.
Ricordatevi di accendere il forno a 220°, con un certo anticipo, in modo che sia molto caldo. 5 minuti prima di infornare, mettete una paio di cubetti di ghiaccio sul fondo del forno (o ½ bicchiere d’acqua) per creare vapore. Infornate il vostro bel pane ai semi di papavero e prima di chiudere lo sportello, aggiungete ancora 2 cubetti di ghiaccio, per compensare il vapore perso con l’apertura del forno. Questo procedimento è molto importante affinché la superficie del pane resti elastica nei primi 15 minuti di cottura e possa crescere ed espandersi, senza il rischio che si indurisca subito la crosta e resti crudo, o si spacchi dai lati.
Dopo 15 minuti, abbassate la temperatura a 180° e proseguite la cottura per altri 30 minuti, gli ultimi 10 minuti tenete lo sportello del forno aperto a fessura, bloccandolo con un mestolo di legno, in modo che esca tutta l’umidità e la crosta diventi croccante. Quando sarà cotto e con la superficie dorata, sfornate e fatelo freddare su una gratella.
Non tagliatelo quando è ancora caldo, o rovinerete la mollica.
Per fare il Pane ai semi di papavero con lievito di birra
Le modifiche da apportare non sono molte. Usate acqua tiepida e scioglietevi il lievito di birra, unitelo alla farina e al malto e impastate. L’ordine e i tempi di inserimento dei semi e del sale, sono gli stessi. Il procedimento delle pieghe, e delle pause, non cambia, cambiano i tempi di lievitazione, dovrebbero essere sufficienti 3 ore di lievitazione, ma valutate sempre in base alla temperatura ambiente e domestica, il pane dovrà raddoppiare il suo volume, come da ricetta. I tempi e le modalità di cottura sono gli stessi.