Tarallo dell’Immacolata

Tarallo dell'Immacolata

Il Tarallo dell’immacolata è una pane a forma di ciambella, tipico pugliese, aromatizzato con semi di anice e finocchio.
Ho conosciuto questo prodotto da forno meraviglioso grazie alla mia amica Maria Pia, del blog Il Piatto Allegro. Bravissima foodblogger e cuoca sapiente, esperta di cucina tradizionale e soprattutto della Puglia, sua regione di origine.

Grazie alla sua ricetta e ai suoi preziosi consigli ho imparato a fare il Tarallo dell’Immacolata, e recentemente ho apportato qualche modifica. Più che altro nel metodo e nei tempi, dividendo l’impasto in due fasi per rendere la mollica ancora più leggera ed aromatica.
E piace a tal punto che ormai anche a casa mia è diventata una tradizione prepararlo per il giorno dell’Immacolata.

Profumatissimo, con una mollica soffice e la crosta sottile, ma fragrante, è uno dei miei pani preferiti.
E’ semplice da fare ed è squisito per accompagnare pietanze di vario genere, soprattutto salumi e formaggi. Provatelo.

Pane tarallo dell'Immacolata
Forse vi possono interessare altre ricette regionali

Tarallo dell’immacolata

Ingredienti per un pane diametro 20 cm (circa 450 g)

Primo impasto

200 g di semola rimacinata di grano duro
180 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino raso di malto
3 g di lievito di birra fresco

Secondo impasto

Primo impasto lievitato
50 g di farina di grano tenero tipo 0
20 ml di acqua
2 cucchiai rasi di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di semi di finocchio
1 cucchiaino di semi di anice
7 g di sale fino
1 cucchiaio di liquore all’anice

Tarallo gravinese dell'Immacolata

Primo impasto

Sciogliete il lievito nell’acqua, unite il malto e mescolate, quindi unitela alla semola setacciata e impastate.
Lavorate gli ingredienti sino ad ottenere un composto idratato ed omogeneo, quindi mettetelo in una ciotola e coprite con pellicola.
Trasferite in luogo riparato, ad una temperatura che favorisca la lievitazione, e attendete che l’impasto raddoppi rispetto alla situazione iniziale.

Secondo impasto

Quando la pasta sarà ben cresciuta e raddoppiata, aggiungete la farina 0 con l’acqua prevista e incorporateli. Unite anche l’olio, il liquore e il sale e lavorate il composto per farli assorbire.
Infine mettete i semi di anice e di finocchio dopo averli sciacquati con acqua tiepida.
Lavorate l’impasto sino a che i semi saranno distribuiti in modo uniforme, dopo di che rimettetelo nella ciotola ben coperta.

Fate lievitare ancora per circa 1 ora, poi trasferitelo sulla spianatoia spolverizzata di farina e stendetelo sino ad ottenere una sorta di rettangolo.
Aiutatevi con le mani e con il mattarello ed ottenete uno spessore di circa ½ cm.
Un consiglio: inumidite le mani e passatele sulla superficie, così da eliminare l’eventuale eccesso di farina utilizzata per la stesura. Questo passaggio è opzionale, un mio metodo per far aderire la pasta ed evitare che si sfogli in cottura.

Dopo aver creato il rettangolo di pasta, arrotolatelo partendo dal lato più largo, poi sigillate i bordi.
Inumidite le due estremità e sigillatele per creare una ciambella, quindi trasferitela su una placca foderata con carta da forno.
Coprite con una ciotola capovolta e fate lievitare sino a che il tarallo sarà gonfio.
Infine preparatelo per la cottura, con una lametta praticate 4 tagli di circa 10 cm a distanza regolare uno dall’altro.

Cottura

Trasferite il tarallo in forno preriscaldato a 220° e cuocetelo per circa 35/40 minuti con temperatura in discesa.
Ovvero, i primi 15 minuti a 220°, mettendo 2 cubetti di ghiaccio sul fondo del forno per creare vapore. Poi abbassate la temperatura a 200° e cuocete per altri 10 minuti.
Infine abbassate a 180°, socchiudete lo sportello a fessura e proseguite la cottura sino a doratura della crosta.
Sfornate il tarallo dell’Immacolata e posatelo su una gratella per farlo freddare completamente, quindi affettate e gustatelo.

Tarallo dell'Immacolata
Se vi piacciono le mie ricette, visitate anche le mie bacheche su Pinterest